Mancano solo 6 mesi, e noi stiamo già pianificando tutto.
Innanzitutto da oggi parte anche il nostro progetto di solidarietà. Le Suore Sacramentine, presso cui alloggeremo ci hanno fatto sapere che stanno costruendo una nuova missione nei pressi di Monkey Bay.
Monkey Bay è una cittadina in continua espansione. E’ un porto trafficatissimo con molti immigrati che arrivano dal Mozambico. Espansione vuol dire nuove case, tante nuove case, tante nuove attività e tante opportunità di lavoro. E tutto ciò significa anche tanta gente in più e tanti bambini che in Africa, si sa bene, non sempre fanno vita da bambini. Ecco perché le suore devono trasferirsi proprio lì. C’è bisogno di scuole: un asilo e una scuola elementare; ma per fare tutto ciò c’è bisogno di una nuova casa missionaria, che sia fulcro e centro di tutto.
I lavori sono già iniziati, perché è una corsa contro il tempo. Le piogge non favoriscono molto, ma soprattutto c’è bisogno di avere questa casa missionaria nel giro di poco tempo.
Giacomo ed io non abbiamo la presunzione di coprire tutte le spese. Ma ci siamo presi la responsabilità di “un progetto nel progetto”.
A noi spetta la costruzione della cucina e del refettorio che servirà non solo alle suore, ma a tutti gli operai (tanti!!!!) che lavorano e lavoreranno al cantiere, e che in futuro farà da refettorio per le scuole. Una parte dei soldi poi servirà per fare ciò che in Malawi chiamano Konde: il salone d’ingresso, per l’accoglienza di tutti. Come obiettivo per fare tutto ciò ci siamo fissati la cifra di 10.000 euro che speriamo di raccogliere tramite varie iniziative in questi prossimi 6 mesi. Tramite anche donazioni libere e spontanee, e magari qualche sponsorizzazione.
Fra pochi giorni saranno pronte le magliette con il logo di Luluza Malawi. Costeranno 15 euro.
Chi vuole prenotarla fin da ora, può scriverci una mail o contattarci via sms, indicando magari anche la taglia. Può essere uno dei tanti modi per contribuire al nostro progetto.
Luluza, ripetiamo, in Chichewa vuol dire “cullare”, “confortare un bambino che piange”. Il nostro sogno è cullare i sogni di questi bambini. Spero che sia anche il vostro. Ognuno di voi sarà insieme a noi in quel mese d’Africa, a tenerci per mano e a tenere per mano tutti loro.
I lavori, come potete vedere nelle foto qui a fianco, sono già iniziati….
GRAZIE!!!!!
laura
Verissimo! Il tempo vola e il progetto cresce velocemente :). Sono sicuro che ci porterà lontano!
RispondiEliminaCiao il mio nome e' Cinzia.
RispondiEliminail detto : l'unione fa la forza! e...allora diamoci da fare.