
La scena più ricorrente dei miei ricordi d'Africa, e di qualsiasi viaggio d'Africa, è questa: una mamma, una giovane mamma che tra una pausa e l'altra dal lavoro nei campi, o durante il percorso tra il villaggio e la città, prende tra le braccia il suo bambino e, allattandolo, lo culla fino a che non si addormenta.
"Lu -Lu - Za ... Lu - Lu - Za" .... Sussurra questa dolce e tranquilla cantilena che in pochi attimi calma il bambino, che troppo spesso piange, soprattutto per fame. Molto spesso non c'è nemmeno latte nè nutrimento, perchè se la mamma non è nutrita, mai più potrà far crescere il figlio. Ma il solo tenerlo tra le braccia, il solo cullarlo, il solo attaccarlo al seno della mamma, è fonte e simbolo di vita.
E' un gesto che noi siamo abituati a vedere solo all'interno delle mura di una casa, di un ospedale, o nascosti da un velo, alle volte quasi solo per pudore, o rispetto della sensibilità altrui. Allattare e cullare un bambino, in Africa, è un'immagine che vedi ovunque, e che diventa la cosa più naturale di questa terra ...
laura
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